Castello di Levizzano Rangone
CASTELLO E MUSEO ROSSO GRASPA
Via C. Cavedoni - Località Levizzano Rangone
www.castellolevizzano.it
www.visitcastelvetro.it
Condizioni di visita: l’ingresso al castello, aperto solo con visite guidate, è a pagamento; l’ingresso al Museo Rosso Graspa è gratuito
Una manciata di chilometri a sud di Castelvetro di Modena, la frazione di Levizzano Rangone schiude, in un paesaggio di vigneti a perdita d’occhio, il suo castello, gioiello architettonico e storico di cui si hanno notizie ben prima dell’XI secolo, quando Matilde di Canossa ne divenne proprietaria avendo per breve tempo ricevuto in eredità il feudo di Castelvetro dal padre Bonifacio di Toscana. Nomi e inquilini illustri per un maniero imponente, circondato da alte mura e con al centro la torta matildica, l’antico mastio. Fa parte del complesso il palazzo feudale, passato ai Rangoni nel XIV secolo e da allora ampliato e abbellito. Risalgono al XVI secolo le cosiddette stanze dei Vescovi, dai soffitti magnificamente affrescati con fregi, figure allegoriche e, nelle fasce alte, scene di vita di corte, amorose e legate ai lavori rurali tipici del circondario.
Temi, questi ultimi, cui è dedicato il Museo Rosso Graspa, sistemato al pianterreno del castello con un allestimento innovativo e coinvolgente che racconta la storia del vino e della società rurale del territorio, con numerose testimonianze della vita e del lavoro dei campi nel periodo tra le due guerre. Tra fotografie, utensili, attrezzi e strumenti della vinificazione e agricoli, si ripercorre la vita contadina anche attraverso un “tappeto sonoro” che i visitatori possono attivare per ascoltare antichi racconti in dialetto (l’italiano non era ancora la lingua comune) e i suoni della vita rurale.
Qui è tutto un toccare, ascoltare, vedere e camminare: gli oggetti e gli strumenti originali utilizzati dagli abitanti a cavallo delle due guerre e raccolti grazie alle donazioni spontanee dei tanti cittadini che li avevano conservati, sono tutti maneggiabili.
Ma l’esperienza si completa varcando i confini delle mura del castello con l’'ecomuseo, una sorta di museo fuori dal museo percorrendo alcuni sentieri suddivisi in tre percorsi tematici immersi nel paesaggio circostante. E così quanto del passato è stato raccontato e visto dentro il museo diventa quasi presente.