Verona. A spasso tra i secoli
Itinerario
Verona. A spasso tra i secoli
Non è solo Giulietta a rubare le attenzioni passeggiando nel prezioso centro storico di Verona, fatto di vie porticate, antichi palazzi e piazze eleganti. Come in una piccola Roma distesa tra le anse dell’Adige, si passeggia tra gli echi di duemila anni di storia, dai Romani fino ai giorni nostri passando attraverso uno splendido Medioevo e le dominazioni di Scaligeri, Veneziani e Austriaci. È facile farsi intimorire dalle dimensioni dell’Arena, tra i più impressionanti anfiteatri romani, tanto più se si assiste a uno spettacolo in quello che è il più grande teatro lirico all’aperto del mondo. Si fa un salto di mille anni dirigendo i propri passi verso S. Zeno Maggiore, basilica di supremo equilibrio che è preludio per un’estasi visiva: la Pala firmata da Andrea Mantegna sull’altare maggiore.
A Verona è fortissimo il richiamo della tragedia shakespeariana e l’omaggio a Giulietta è sempre doveroso. Ma si farebbe un torto alla storia di questa splendida città se non si ripercorressero almeno alcune tappe fondamentali della sua vicenda millenaria: non a caso l’intero centro storico, ricco di storici palazzi, chiese medievali e memorie dell’antico, è Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2000. Punto di partenza obbligato è la scenografica Piazza Bra, un concentrato inimitabile di stili e suggestioni. La piazza è dominata dall’Arena, mastodontico anfiteatro di epoca romana imperiale, in grado di ospitare 30.000 spettatori. Che si partecipi o meno a uno spettacolo lirico, vale sempre la pena sfiorare lievemente le sue vecchie pietre per lasciarsi stupire da uno dei monumenti romani meglio conservati al mondo. Si cambia decisamente scenario, epoca e mentalità puntando verso l’area occidentale della città, in direzione della basilica di S. Zeno Maggiore. Qui il Romanico si fa pura poesia nell’armonica proporzione delle forme, nella policromia delle pietre, nel vigore delle sculture esterne. E nell’interno si fa un ulteriore balzo in avanti nel tempo e nello stile, dal momento che sull’altare maggiore campeggia una delle pale d’altare più brillanti di Andrea Mantegna, artista che condusse il Rinascimento italiano alle vette più elevate.