Montagnana. Le ventiquattro Torri
Itinerario
Montagnana. Le ventiquattro Torri
Percorrere le mura di Montagnana significa riviverne i trascorsi di roccaforte militare tra l’Adige e i Colli Euganei. Prima di entrare in città si segue un passaggio sotto Porta Padova per raggiungere il punto di congiunzione dei lati est e sud delle mura e ammirare la precisione con cui è stata progettata la cinta, affinché nulla fosse trascurato nella sua difesa. Da questo angolo è spettacolare il colpo d’occhio che si ha sulle nove torri del lato sud, che sono solo un assaggio del panorama turrito di Montagnana, perché la camminata, passando dall’esterno all’interno delle mura, ne conta ben ventiquattro. Raggiunta la Rocca a ovest e passando per il Duomo, lentamente si ritorna a Porta Padova, dalla cui terrazza si ammira il fascino del borgo, per trovarsi per un giorno sospesi tra Medioevo e Rinascimento.
La città di Montagnana sorge a sud-ovest dei Colli Euganei, in quella porzione di Veneto che una pesantissima alluvione della fine del VI secolo trasformò in una immensa palude e di cui i Bizantini ebbero il controllo. In seguito, i Longobardi di Alboino, che non osavano affrontare l’acqua, si spinsero fino al confine di quell’area, esattamente fino a Montagnana, facendola diventare una contea militare. Il centro divenne ben presto non solo un luogo ambito in cui vivere, ma anche una postazione geograficamente strategica: nell’XI secolo, infatti, Montagnana venne dotata di una prima cinta muraria con torri di legno e circondata da un ampio fossato. Battaglie ed eventi bellici portarono, oltre che alla distruzione del vecchio impianto difensivo, all’edificazione della Rocca degli Alberi e alla costruzione definitiva nel 1362 di quei quasi 2 km di cinta muraria, che ancora oggi si possono ammirare e che pervadono il borgo di un’atmosfera da favola, non solo medievale. Le torri, a sezione varia, per lo più irregolare, sono ventiquattro. La loro altezza può andare dagli 8 m fino ai 19 m delle torri angolari, raggiungendo addirittura i 40 m con il mastio. Le mura merlate sono costruite quasi esclusivamente in mattoni rossi a vista, ma tracce di bianco lasciano immaginare che l’esterno potesse essere intonacato. Ciò che stupisce, però, e che soprattutto distingue Montagnana dalle altre città fortificate della zona, è il capolavoro ingegneristico che ha determinato la forma del perimetro delle mura, un poligono dai cui angoli è possibile in un solo colpo d’occhio vigilare su tutte le torri di un lato. Uno stratagemma difensivo di grande importanza, che ha permesso a questo antichissimo borgo di arrivare intatto nella sua struttura fino ai nostri giorni. Dalla Torre di Ezzelino, l’unica visitabile una volta superata Porta Padova, si possono ammirare sulla destra il Duomo, dallo stile misto (di impianto romanico, con rimaneggiamenti gotici e rinascimentali) e dall’orientamento obliquo rispetto alla simmetria degli assi della cinta, e in fondo la Rocca, perno cruciale di tutta l’architettura difensiva attorno alla quale è stato progettato il sistema murario di questa città, rimasta incantevole anche al suo interno.