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Trentino-Alto Adige

Dall'antico pane dei frati al dolce topino di Glorenza

Itinerario

Dall'antico pane dei frati al dolce topino di Glorenza

in collaborazione con Slow Food

Si va alla scoperta dell’Ur-paarl, tipico “pane di scorta” dell’Alto Adige, un pane di segale dalla forma tradizionale di otto schiacciato, ottenuta unendo due pani rotondi e piatti. La prima tappa dell’itinerario è Silandro dove, con farine prodotte in proprio si ottiene questa specialità dalla crosta morbida e di colore marrone scuro, con una pasta soffice e brunita. Si prosegue verso Malles Venosta, dove all’Ur-paarl si accostano alcuni prodotti biologici e diversi tipi di dolci. Come ultima tappa del viaggio si raggiunge Glorenza, conosciuta per il suo celebre forno che produce l’Ur-paarl e per gli ottimi dolcetti al cioccolato chiamati “topi”, in ricordo di un buffo aneddoto avvenuto nel 1519.

L’Ur-Paarl nach Klosterart, che in tedesco significa “originario pane di segale doppio alla maniera del convento”, è la variante più antica del tipico Vinschger Paarl della Val Venosta. È uno dei tre tipici “pani di scorta” dell’Alto Adige, conosciuti sin dall’antichità: gli altri sono lo Schüttelbrot, la schiacciata tradizionale della Valle Isarco, e il Pusterer Breatl della Val Pusteria. La loro caratteristica è quella di poter essere consumati anche dopo molte settimane. La forma tradizionale dell’Ur-Paarl è una specie di otto schiacciato, ottenuta unendo due pani rotondi e piatti (paarl significa coppia). La dimensione è variabile: il diametro va dai 10 ai 30 centimetri e lo spessore da 2 a 3 centimetri. I depositari della ricetta madre sono i frati benedettini del convento di Monte Maria, sopra Burgusio nel comune di Malles. La riscoperta dell’Ur-Paarl è avvenuta grazie al recupero dell’antica ricetta custodita dall’ultimo frate fornaio, Fratel Alois Zöschg, ripresa da un gruppo di artigiani dell’Alta Val Venosta, i quali producono i piccoli pani con farina di segale, farina di farro e lievito madre. Ognuno personalizza la ricetta aggiungendo dosi variabili di semi di finocchio, cumino selvatico e trigonella caerulea. La prima tappa conduce a Silandro, dove Elisabeth Pilser produce questo pane utilizzando la farina del proprio mulino. La crosta è morbida e marrone scuro, con una pasta soffice e brunita. Da provare fresco, spalmando su un velo di burro, le confetture o i salumi, o secco nella Lottensuppe, la “minestra dei poveri”, fatta con brodo e pezzetto di carne o di speck. Arrivando a Malles Venosta, ecco un forno a gestione familiare la cui attività va avanti da quattro generazioni: è la famiglia Schuster, che propone anche una linea biologica e diversi tipi di dolci quali torte, crostate, ciambelle, croissant, biscotti all'anice, pan di zenzero. A Glorenza, il forno di Alois Riedl è celebre per l’ottimo pane, compreso l’Ur-paarl, ma anche la sua pasticceria è molto apprezzata. Tra le specialità spiccano dolcetti al cioccolato chiamati topi, in ricordo di un celebre quanto buffo aneddoto che sembra uscito dalle pagine dei fratelli Grimm: nel 1519, un certo Simon Fliess si presentò davanti al tribunale di Glorenza denunciando i topi per i danni che arrecavano alle case e alle coltivazioni. Dopo un lungo processo fu stabilito che i roditori dovessero lasciare il paese entro due settimane e fu costruito un ponte perché attraversassero l’Adige.

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