Copertina dell'itinerario Oasi di Monte Arcosu.
Sardegna

Oasi di Monte Arcosu

Itinerario

Itinerario

Oasi di Monte Arcosu

in collaborazione con WWF

Il complesso forestale Monte Arcosu - Piscinamanna costituisce la foresta di macchia mediterranea più estesa dell'intero bacino del Mediterraneo. L'Oasi di Monte Arcosu con i suoi 3600 ettari si trova all'interno di un Sito d'Importanza Comunitaria (SIC ITB041105) nei Comuni di Uta, Assemini e Siliqua (CA). È anche una zona di Protezione Speciale (ZPS ITB044009).

A chi entra nella Riserva WWF di Monte Arcosu, a un passo da Cagliari, sembra di vivere in un documentario di cui, finalmente, si è anche un po’ protagonisti. È uno dei pochi parchi naturali dell'isola più ammirata del Mediterraneo, uno degli ultimi regni del cervo sardo, uno scrigno di biodiversità.

La flora è molto varia e interessante. La strada che porta alla Riserva attraversa campi e pascoli dove sopravvivono macchie di lentisco, mirto e olivastro con qualche albero di carrubo, sughera, oleastro e pero selvatico. Piu avanti, nel fondovalle dove scorre il Rio Guttureddu, la vegetazione ripariale nasconde e protegge il piccolo corso d'acqua, ed e costituito da salici, ontani e numerosi oleandri, misti a tratti agli agnocasti. Sulle pendici che scendono verso il corso d'acqua si sviluppa una densa macchia a lentisco, oleastro, fillirea, mirto, rosmarino con un sottobosco a cisto marina e salvifoglio.

Ricchissima è la fauna di Monte Arcosu, con presenze anche rare e in alcuni casi uniche. Tra i mammiferi spicca il cervo sardo, il simbolo della Riserva, che qui mantiene una delle sue ultime roccheforti. Presenti anche la lepre e il coniglio, che s'incontrano spesso tra le radure erbose.

I carnivori comprendono specie bellissime e con varietà tipiche della Sardegna: la donnola, qui presente con Mustela nivalis boccamela, la più piccola della specie; la martora anch'essa più piccola, che occupa anche la nicchia trofica della faina, assente in Sardegna; il gatto selvatico sardo, Felis lybica, simile a quello africano con strisce ridotte sulla nuca e sulla spalla e con la coda più snella, appuntita e non folta; la volpe, onnipresente e predatore per eccellenza.

Numerosi sono gli uccelli con varie specie di passeriformi tra cui il pettirosso, il merlo, ii tordo, le cince. Abbondanti sono anche le ghiandaie, le cornacchie, le taccole, i colombacci, le beccacce.

l rapaci presentano specie di estremo interesse. Oltre il gheppio e la poiana, frequentano la riserva il falco pellegrino e l'astore; vi nidificano l'aquila reale e forse una delle ultime coppie di aquila del Bonelli, specie ormai vicina all'estinzione in Sardegna; ogni tanto fanno la comparsa alcuni esemplari di grifone, l'avvoltoio tipico del Gennargentu e della costa occidentale sarda.

Altrettanto interessanti sono i rettili, con le testuggini terrestri, il colubro sardo e due specie di bisce quali Natrix cettii e Natrix mnura.

Anche gli anfibi presentano specie di grande interesse naturalistico: oltre alla raganella, e presente il discoglosso sardo, una raganella endemica.

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