Crea. Il monte sacro
Itinerario
Crea. Il monte sacro
Non lo si scorge da lontano, appartato com’è in cima a una delle maggiori alture del Monferrato. Nulla lascia presagire il suo avvicinarsi, il Sacro Monte di Crea lo si scopre solo visitandolo, esplorandone le ventitré cappelle e il santuario, circondati da una vegetazione rigogliosa. Affreschi e statue a grandezza naturale rendono lo spettatore protagonista di scene bibliche confinate nell’immaginazione. Mentre lo sguardo indugia tra le cappelle, si cammina su un sentiero dove querce e frassini fanno l’inchino. Lo sguardo può spaziare sino al profilo del Monte Rosa, mentre tra natura e interiorità si prosegue lungo un abbecedario delle Sacre Scritture che culmina nella Cappella del Paradiso.
Una cittadella dello spirito silenziosa e metafisica, un affascinante compendio di arte, architettura, natura e devozione su un panoramico poggio del Monferrato con vista a tutto campo che spazia dalle colline alle Alpi. Il complesso monumentale di Crea, che comprende basilica e cappelle del Sacro Monte, nascosto nella vegetazione secolare dell’omonimo Parco naturale fra roverelle e ornielli, querce e robinie, ha origini leggendarie. Verso il 350 Sant’Eusebio, vescovo di Vercelli, si sarebbe ritirato in questo luogo appartato e solitario per sfuggire alle persecuzioni degli Ariani e vi avrebbe fondato il primo oratorio portando con sé dall’Oriente, dieci anni più tardi, la statua della Madonna con il Bambino che ancora oggi costituisce il cuore del santuario. Il percorso devozionale dedicato alla Madonna comincia proprio dalla basilica che sorge nella parte bassa del parco, un grandioso edificio dall’interno gotico a tre navate e dalla facciata baroccheggiante che troneggia in tutta la sua grandiosità sulla piazza del santuario, protetta dalle semplici costruzioni che la circondano. La narrazione del racconto, mistico e naturalistico insieme, prosegue lungo la Via Sacra, ritmata dalle soste davanti alle 23 cappelle dedicate a Sant’Eusebio e alla vita della Vergine e di Gesù, dove affreschi e statue di veristica teatralità invitano i fedeli a meditare sui Misteri del Rosario sentendosi parte attiva della rappresentazione. L’apoteosi si raggiunge in cima alla collina, davanti al gruppo di centinaia di angeli e santi sospesi al soffitto della Cappella del Paradiso, un festoso inno di speranza alle gioie della vita celeste.