Piemonte
Alessandria. La cittadella esagonale
Itinerario
Alessandria. La cittadella esagonale
in collaborazione con
Memorie di guerra, sventolio di bandiere, echi d’imprese memorabili. Camminando nella Cittadella di Alessandria, voluta nel 1728 da Vittorio Amedeo II di Savoia, scorrono idealmente i giorni della storia del Piemonte e dell’Italia risorgimentale. L’inespugnabile fortezza a forma di stella esagonale emana il fascino di un’architettura militare tra le più audaci d’Europa, che si assapora a poco a poco avvicinandosi ai suoi fossati, alle caserme e alle polveriere, i cui muri spessi 2 metri non finiscono mai di stupire. All’interno del piccolo museo della fortezza si possono ammirare le uniformi dei soldati che, con un po’ di immaginazione, combattono ancora nei grandi giardini dove si passeggia accompagnati dallo scenografico sfondo di mura e bastioni.
Il possente e basso esagono della Cittadella di Alessandria sorge sulla riva sinistra del Tanaro nella zona nord-ovest della città, dove un tempo sorgeva l’antico villaggio di Bergoglio. Fu costruita per volere di Vittorio Amedeo II, il grande combattente di casa Savoia, dopo il Trattato di Utrecht del 1713, quando Alessandria passò dalla dominazione spagnola a quella del nuovo Stato Sabaudo. Il progetto del grandioso complesso fortificato, esemplare e raro esempio di architettura difensiva in Europa, fu affidato all’ingegnere di corte Giuseppe Ignazio Bertola, che disegnò una pianta stellare rafforzata da sei baluardi circondati da profondi fossati, che all’occorrenza venivano inondati dalle acque del fiume. Si accede alla Cittadella dall’antica Porta Reale che immette nell’immenso cortile alberato della Piazza d’Armi, sulla quale affacciano gli edifici dei quartieri militari realizzati con volte a prova di bomba e muri a mattoni pieni. Del complesso facevano parte il Palazzo del Governatore, le caserme, i magazzini, le polveriere, i laboratori, un padiglione riservato agli ufficiali e un ospedale con annessa infermeria; nell’epoca d’oro della sua storia arrivò a ospitare fino a trentamila soldati. Pochi edifici come la Cittadella racchiudono simbolicamente un così ricco patrimonio di valori storici, patriottici e militari, custoditi tra mura che furono teatro, in più di due secoli, di assedi e rivoluzioni, prigionie e fucilazioni di patrioti mazziniani, e poi partigiani, dalle guerre d’Indipendenza alla Resistenza.
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