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Liguria

Riviera dei Fiori. Giardini ed effervescenza Belle Époque

Itinerario

Riviera dei Fiori. Giardini ed effervescenza Belle Époque

in collaborazione con Touring Club Italiano

La principessa Sissi e la regina Margherita, il kaiser di Prussia e gli zar di Russia, Alfred Nobel, Claude Monet ed Edward Lear, ma anche ricchi inglesi meno famosi appassionati di botanica. È infinita la lista delle personalità che hanno soggiornato e vissuto nella Riviera dei Fiori a cavallo tra Ottocento e Novecento, attratti dal clima mite in inverno, dalla magnificenza dei paesaggi, dalla rigogliosa vegetazione mediterranea. Di quell’epoca gloriosa per il turismo, oggi restano simulacri di mondanità Belle Époque tra Sanremo, Bordighera e Ventimiglia, distanti tra loro appena 16 chilometri di strada, ma ricchissimi di storia e di storie da conoscere. Una delle più commoventi è quella di un nostro lontanissimo antenato, l’uomo preistorico dei Balzi Rossi.

Scriveva Charles Dickens nel 1844 da Bordighera: «Dovunque la vegetazione è lussureggiante e incantevole e le palme creano un sorprendente aspetto di questo nuovo paesaggio». Ieri come oggi, i limoni, gli aranci, gli ulivi e le palme, dipinte anche da Monet, prosperano ancora tra Sanremo e Ventimiglia, uno dei più incantevoli e temperati tratti costieri d’Italia. Dall’alto del Santuario della Costa si scorgono in lontananza i monti della Corsica e viene da chiedersi quante anime possa sfoggiare Sanremo. C’è la città del festival canoro tra i più famosi al mondo, la Sanremo capitale (anche se appannata rispetto a un tempo) del mercato dei fiori, la tappa conclusiva della gara ciclistica Milano-Sanremo, la città mondana della Belle Époque, quella medievale abbarbicata alla collina come le scaglie di una pigna. Nulla di meglio, perciò, che lasciarsi spiazzare cambiando registro in pochi passi. Si scopre come un romanzo possa cambiare le sorti di un luogo a Bordighera, tra case colorate, atelier d’artista e ville in cui sembrano ancora risuonare le orchestre e volteggiare gli abiti delle dame dell’alta società europea. Pubblicato in inglese nel 1855, Doctor Antonio di Giovanni Ruffini spalancò le porte alla moda britannica delle vacanze invernali nel Ponente ligure. A un passo dalla Francia, con tutti i vantaggi e gli svantaggi della sua condizione di confine, ecco Ventimiglia, dall’amalgama di epoche diverse: la purezza delle linee romaniche nella città alta e la sorpresa del suo patrimonio archeologico. Basta allungarsi ancora di poco verso il confine per rivivere il sogno verde di Thomas Hanbury e dei semi portati dai viaggi in Africa e in Medio Oriente, e per un dovuto omaggio ai nostri antenati preistorici che vivevano nelle grotte striate dei Balzi Rossi.

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