Copertina dell'itinerario San Vito al Tagliamento. La prima città sostenibile del Friuli Venezia Giulia. FRIULI-VENEZIA-GIULIA-wide-scaled-1.jpg
Friuli Venezia Giulia

San Vito al Tagliamento. La prima città sostenibile del Friuli Venezia Giulia

Itinerario

San Vito al Tagliamento. La prima città sostenibile del Friuli Venezia Giulia

Experience sostenibile Non sprecare

San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, ,  non è famosa soltanto per l’antico e intatto borgo medievale, ma per aver conquistato il podio di primo comune sostenibile del Friuli Venezia-Giulia. E questo grazie a una serie di scelte amministrative e di stili di vita della comunità locale che hanno pochi confronti in Italia: dal verde urbano alle piste ciclabili, fino al servizio quotidiano e continuo di monitoraggio dell’aria tramite una una semplice app , disponibile gratuitamente per tutti i cittadini. Dalla tecnologia più avanzata alla scoperta delle radici di un popolo, la seconda tappa del nostro viaggio è infatti il Museo della civiltà contadina Diogene Penzi: un piccolo scrigno che racconta i segreti della bachicoltura, della gelsibachicoltura, della fienagione, della mungitura e della lavorazione del latte. Poco distante, anche con una piacevole passeggiata lungo un percorso di circa 11 chilometri, da San Vito al Tagliamento si raggiunge il Parco Villa Manin, che chiude il cerchio delle caratteristiche ambientali del primo comune sostenibile del Friuli Venezia-Giulia. Con i suoi 18 ettari di verde, è infatti il parco più grande della regione. 

Per aggiudicarsi il titolo di primo comune sostenibile del Friuli Venezia-Giulia, San Vito al Tagliamento ha raggiunto una serie di obiettivi molto importanti per la qualità della vita dei suoi cittadini. Il verde urbano è pari a 25 metri quadrati per abitante. La raccolta differenziata è all’80 per cento. L’illuminazione a LED copre il 92 per cento del territorio comunale. In tutta l’area comunale ci sono piste ciclabili e percorsi pedonali. Ma l’innovazione più originale è il servizio di monitoraggio della qualità dell’aria fornito da una start up milanese. Attraverso quattro sensori, installati sul territorio del comune, vengono individuate, in tempo reale e nel corso dell’intera giornata, le quantità di anidride carbonica e di PM2.5 presenti nell’aria. I cittadini possono, a loro volta, informarsi sui livelli di inquinamento della loro zona di residenza, scaricando gratuitamente l’applicazione dedicata. A poca distanza dalla sede del comune di San Vito al Tagliamento si trova il Museo della Civiltà contadina Diogene Penzi: articolato su più piani,  raccoglie testimonianze di vita familiare, di attività nei campi e nelle stalle, restituendo la fotografia di uno stile di vita sobrio che ha fatto la fortuna del popolo friulano. La sostenibilità, in questo imperdibile museo, traspare in ogni dettaglio. Dai materiali per gli arredi ( i pagliericci della camera da letto, per esempio, sono imbottiti con le foglie di mais) all’abbigliamento femminile (indumenti ricavati da un abile lavoro manuale di riciclo, come gli scarpez, tipiche calzature friulane, con la tomaia in velluto nero ricamato e la suola di tessuti trapuntati). L’ultima tappa del nostro viaggio nel regno della sostenibilità, è il Parco Villa Manin. Nei 18 ettari del suo territorio ci sono più di 1600 alberi e cespugli che appartengono a un centinaio di specie botaniche diverse: i fiori più belli da ammirare sono i narcisi, mentre per gli alberi, immergetevi nella frescura del viale dei cedri. Anche al Parco Villa Manin la sostenibilità è tradotta con una buona pratica, molto utile come esperienza da adottare in un qualsiasi parco. Si tratta della gestione a ciclo chiuso delle biomasse  prodotte in loco, realizzata con la triturazione e la  ridistribuzione delle ramaglie e del fogliame derivanti dagli interventi di potatura.

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