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Campania

Street art tour al rione Sanità

Itinerario

Street art tour al rione Sanità

in collaborazione con Touring Club Italiano

Girare per il quartiere Sanità significa respirare a pieni polmoni l’anima chiassosa di Napoli. Vicoli strettissimi a doppio senso di marcia in cui le auto rimangono incastrate formando una sorta di tetris a motore, con i clacson che sovrastano le voci di chi si affaccia dai finestrini. Ma nel rione la popolarità si intreccia con un patrimonio storico e artistico importante, con il mondo sotterraneo delle catacombe, luoghi sacri e architetture straordinarie, e la cultura pop che affiora nel cinema di Totò, che qui, modestamente, ci è nato, e nei murales di esponenti della scena artistica internazionale come Tono Cruz, Mono Gonzalez e Francisco Bosoletti, opere create con profondità d’intenti, che offrono a chi li guarda spunti di riflessione e speranza.

L’idea, riuscita, era quella di agevolare l’accesso alla reggia di Capodimonte. Ma il ponte della Sanità, progettato nei primi anni dell’Ottocento da Giuseppe Bonaparte e poi Giacchino Murat, ha pure tagliato fuori dal resto di Napoli il rione, diventato una periferia al centro della città. Proibito per anni, ne parlano i fatti di cronaca, sembrava impossibile emergere dalle sue viscere. Eppure il quartiere è sempre stato scrigno di bellezze. Sotto queste strade malridotte sono rimasti nascosti per troppo tempo i tesori delle catacombe. Cunicoli, pietre, affreschi e mosaici, altari. Complessi monumentali di grande valore archeologico, storico e religioso. In superficie invece ci sono la bellezza sfacciata di luoghi sacri come la basilica di S. Maria della Sanità e quella di S. Severo, l’architettura magnifica del palazzo dello Spagnolo e del palazzo Sanfelice. È stato doveroso, per padre Antonio Loffredo, tenere insieme gli opposti: nel 2004, facendo rete tra gli abitanti del quartiere e dando vita a cooperative e associazioni, ha trasformato gradualmente la zona in un centro di fermento culturale e sociale ancora in crescita. Fertile terreno di sperimentazione artistica, il rione Sanità ha accolto e accoglie tuttora tra i suoi secolari vicoli lo sguardo contemporaneo di numerosi artisti. Un laboratorio aperto soprattutto ad alcuni tra i più famosi street artist al mondo considerati bandiere di una rivoluzione silenziosa che ha coinvolto gran parte della comunità locale, che a sua volta ha accolto questi interventi con favore e si è aperta positivamente al cambiamento. Così il rione ha cambiato i connotati. Dall’ingresso del quartiere a ridosso del ponte della Sanità a piazza Cavour, ogni angolo e ogni vicolo svelano opere più o meno colorate che invitano alla riflessione. Il filippino Jerico Cabrera ha dipinto l’ascensore del ponte con il murale Tieneme ca’ te tengo, che ritrae due giovani stretti in un abbraccio. L’argentino Francisco Bosoletti, sulla facciata dell’associazione La Tenda in via Sanità ha realizzato Speranza Nascosta, un’immagine in negativo visibile solo invertendo i colori con un’app di fotoritocco. L’autore è lo stesso che ha messo mano alla parete della basilica di S. Maria della Sanità su cui spicca l’opera Resis-ti-amo, storia d’amore e resilienza di due giovani del quartiere. Di fronte alla basilica, Tono Cruz ha firmato l’opera Luce, che ritrae i volti dei bambini del quartiere dentro un fascio di luce a occhio di bue. Dello stesso è la rappresentazione di Totò e Peppino ne La banda degli onesti. Sulla parete che affianca la facciata della basilica di S. Severo, il variopinto Totem della Perseveranza di Matu, un inno alla musica (forme e colori rappresentano un componimento sinfonico) e alla perseveranza dei giovani del quartiere. Proprio qui, dove ha sede l’orchestra giovanile Sanitansamble, nata da un progetto educativo e musicale che offre ai più piccoli un futuro lontano dalla strada. Altro luogo di culto diventato tavolozza è la chiesa di Maria Ss. del Carmine alle Fontanelle, abbellita dalle pennellate di Mono Gonzalez e Tono Cruz. Mentre si inserisce nell’intrico di scale e cortili del Palazzo Sanfelice lo stencil di Zilda Il vento pesa quanto le catene: un uomo nudo di spalle, in catene, si affaccia su un cielo plumbeo e su un mare nero, sullo sfondo ‘o Vesuvio. Un’immagine angosciante che ricorda l’impotenza dell’uomo di fronte alla natura. Girovagando per il quartiere si incontrano poi il romanticismo dei personaggi di Alex Senna, in bianco e nero, le immagini di Sophia Loren, Eduardo de Filippo di Mario Schiano e le foglie colorate di Gianluca Raro, l’opera corale di Antonio Cotecchia, un omaggio alla napoletanità, con i volti di Eduardo De Filippo e Massimo Troisi a fare da guardia a tradizione e cultura locale, rappresentate da personaggi iconici della città. Il murale del collettivo FX (Nu 'mmescà 'e fantasme cu ll'angiule - Don't mix up ghosts with angels), una Madonna e un Gesù bambino dai caratteri afro (testimonianza della vocazione all'inclusione del quartiere) che toglie un demone dalla testa di un bambino.

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