San Pelagio. La storia del volo
Itinerario
San Pelagio. La storia del volo
Un velivolo americano degli anni ’50, il Republic RF-84F Thunderflash, dà il benvenuto al settecentesco Castello di San Pelagio. Il contrasto storico è solo apparente, perché è qui che sono raccolte tutte le testimonianze dell’evoluzione della storia del volo, dai prototipi di Leonardo alle pionieristiche missioni spaziali di Gagarin e Armstrong. Nelle sale del Museo dell’Aria si ammirano con stupore tanto i tecnicismi di macchine fantastiche quanto i meravigliosi decori di mongolfiere, che amplificano la magia del più antico sogno umano: volare. Per dare testimonianza di tutti coloro che si sono cimentati nell’impresa ci sono foto, quadri e riproduzioni in cera di autentici eroi ed eroine, come la famosa aviatrice Amelia Earhart. È la storia di guerre e battaglie, del mondo e dell’uomo, e della sua inesauribile tensione verso l’alto.
Nato con l’intento di celebrare il volo dannunziano su Vienna del 1918, il Museo dell’Aria di San Pelagio presenta un’accuratissima e scenografica ricostruzione degli ambienti in cui quell’impresa fu pianificata, e ripercorre la storia del volo dell’uomo, costellata di esperimenti scientifici e gesta eroiche ancora vive ai nostri giorni. Vero e proprio memoriale di chiunque abbia tentato di staccarsi dal suolo e dalla propria ombra, il museo consente di rivivere le imprese dei grandi dell’aviazione. Il sogno tutto umano del volo non può che partire da Leonardo, passando per i fratelli Montgolfier, inventori del pallone aerostatico ad aria calda, e i fratelli Wright, che con il loro Flyer, nel 1903, trasformarono il sogno in realtà. Attraverso memorabilia e foto d’epoca, il Museo dell’Aria racconta anche le imprese degli uomini italiani che hanno esplorato l’aria in dirigibile e in aliscafo, Umberto Nobile ed Enrico Forlanini, e le avventure spaziali degli astronauti Jurij Gagarin e Neil Armstrong, nonché il mondo dell’aeronautica al femminile, rappresentato dalla magnifica Amelia Earhart, prima donna ad attraversare l’Atlantico e il Pacifico, dall’italiana Gaby Angelini e dalla marchesa Raymonde de Laroche, tra le prime donne a ottenere un brevetto di volo. Le numerose sale, oltre a essere allestite con ampio materiale iconografico, sono arricchite da cimeli personali, frutto di un grande impegno nella ricerca, e dai modelli in scala dei velivoli. Di dimensioni reali sono invece i non pochi esemplari presenti nel museo, che sin dall’ingresso accolgono il visitatore. Tra una mongolfiera e un elicottero, un missile e un modellino di astronave, foto, lettere e progetti fanno rivivere il sogno del volo, inarrestabile e quanto mai umano.