Le eccellenze del Cadore

La regione montuosa del Cadore bellunese, quasi al confine con l’Austria, racchiude molti tesori naturalistici ma anche tante specialità gastronomiche ricavate da materie prime frutto di allevamenti e coltivazioni intelligenti e sostenibili. Si comincia a conoscerle a Pieve di Cadore, dove, a 1000 metri di altitudine, Nicola e Federica Da Forno conducono il loro piccolissimo allevamento di capre nonché un rustico e accogliente b&b. Gli animali sono allevati al pascolo da aprile a novembre. Nel caseificio, il più piccolo del Bellunese, si preparano prevalentemente formaggi freschi, a eccezione di alcuni stagionati sette-otto mesi. Da non perdere il formei de ciàura (formaggio di capra, in dialetto) realizzato a latte crudo e senza fermenti aggiunti. Spostandosi a Vodo, Il Capriolino, Locale storico d'Italia fondato agli inizi dell'Ottocento, permette di gustare i piatti più tipici e succulenti di questo angolo di Veneto: formaggi, verdure, carni (agnello e selvaggina in particolare) provengono tutti da piccole aziende locali. Con le tante erbe della zona, spontanee o coltivate seguendo metodi naturali, senza pesticidi o fertilizzanti chimici, a Calalzo di Cadore La Lioda realizza tisane, grappe, amari, oli essenziali, sciroppi, spezie, prodotti per l’igiene, cosmetici. Spingendosi fino a Vigo, infine, si fa la conoscenza di Andrea Bonalberti e Andrea Concina, i quali hanno recuperato terreni abbandonati dove ora crescono, secondo i dettami dell’agricoltura sostenibile, meli e peri in parte di varietà anglosassoni, in parte autoctone e antiche. Dai loro frutti si ricavano tre eccellenti tipologie di sidro.