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Sicilia

Dolci e miele del Catanese

Itinerario

Dolci e miele del Catanese

in collaborazione con Slow Food

Il viaggio intorno alla grande tradizione dolciaria catanese non può che iniziare dal capoluogo di provincia e dal suo bel centro storico. Si comincia con uno dei cibi di strada più amati, le crispelle: si tratta di gustose frittelle di ricotta o di riso e miele. Spostandosi verso via Etnea, l’arteria principale della città, ecco un vero trionfo di dolci tradizionali. Tra questi, da ricordare due specialità tipiche della festa di sant’Agata, patrona della città: la minna di virgini (cassatella ripiena di ricotta a forma di piccolo seno) e le olivette di marzapane. Uscendo dalla città ecco Acireale, dove trovare l’eccellente quanto raro miele di timo ibleo, di colore ambrato più o meno chiaro, con profumi floreali un po’ speziati. Il giro si conclude a Giarre, dove la qualità dei prodotti si sposa con il relax e la cultura. Le eccellenti specialità al cioccolato si gustano in un caffè letterario leggendo un libro o ammirando mostre fotografiche tra boiserie d’epoca o nella veranda immersa nel verde.

Il viaggio intorno alla grande tradizione dolciaria catanese, che si esprime attraverso molteplici specialità, non può che iniziare dal capoluogo di provincia e dal suo bel centro storico. E quale miglior modo per cominciare se non da uno dei cibi di strada più amati? Si parte dunque dalla Casa delle Crispelle, una delle istituzioni gastronomiche della città, attratti dal profumo di queste gustose frittelle e dalla folla che si concentra intorno al negozio soprattutto nel fine settimana e durante le feste: le crispelle più amate sono quelle di ricotta, ma non mancano quelle di riso con il miele, tipiche del giorno di San Giuseppe ma qui proposte tutto l’anno, e quelle salate con il ripieno d’acciuga. Spostandosi verso via Etnea, l’arteria principale della città, ecco due delle più rinomate e storiche pasticcerie del luogo: Savia (gestita dalla famiglia omonima fin dal 1897) e Spinella, inaugurata quarant’anni dopo proprio accanto. In entrambi i casi, un trionfo di dolci tradizionali. Tra questi, da ricordare due specialità tipiche della festa di sant’Agata, che adesso si trovano quasi sempre: la minna di virgini e le olivette di Sant’Agata. La minna (“mammella” in dialetto) è una cassatella ripiena di ricotta a forma di piccolo seno, ricoperta con glassa di zucchero e decorata con una ciliegia di frutta candita a mo’ di capezzolo; le olivette sono invece fatte con marzapane dipinto di verde. Uscendo dalla città ecco Acireale, dove Davide Samperi alleva le sue api per ottenere, nel periodo estivo, l’eccellente quanto raro miele di timo ibleo, una pianta che da queste parti prende il nome di satra o satarèdda: di colore ambrato più o meno chiaro, con profumi floreali un po’ speziati, sapore dolce e aroma intenso e persistente, tende a cristallizzare lentamente. Il giro si conclude a Giarre, dove la qualità dei prodotti si sposa con il relax e la cultura. Aperto nei primi anni del Novecento, Fabbrica Finocchiaro, oggi caffè letterario, fa parte del circuito dei Locali Storici d’Italia: qui si acquista e degusta soprattutto un eccellente cioccolato, leggendo un libro o ammirando mostre fotografiche tra boiserie d’epoca o nella veranda immersa nel verde.

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