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Piemonte

Riserva naturale delle Baragge. A cavallo nell’ultima brughiera

Itinerario

Riserva naturale delle Baragge. A cavallo nell’ultima brughiera

Experience sostenibile Non sprecare

La Riserva naturale delle Baragge, nell’Alto Piemonte, con il suo paesaggio a tratti lunare ed in altre zone molto simile alla savana africana, è il luogo ideale per una piacevole escursione a cavallo. Il territorio collinare, con praterie e brughiere senza confini, ricoperte da erbe alte, macchie di brugo rossastre e felci aquiline, si presta perfettamente per questo tipo di attività. Il punto di partenza ideale è il magnifico borgo di Candelo, e prima di montare in sella, si potranno godere le vie acciottolate di questo paese considerato uno dei più belli d’Italia. Nella fortificazione medievale, chiamata il Ricetto di Candelo, si potranno visitare i depositi delle derrate agricole. Servivano, in epoca medievale, a non sprecare il cibo ed a proteggerlo nel caso di attacchi nemici. La tappa successiva è la Baraggia di Piano Rosa, dove si troveranno piante altissime di avena e di gramigna, oltre a delle luccicanti ginestre.

La Riserva naturale delle Baragge si snoda lungo un percorso che attraversa altipiani con quote variabili dai 150 ai 350 metri. La vegetazione che avvolgerà come un mantello è formata da erbe alte e alberi da fusto: querce, carpino bianco, betulle. In questo piccolo regno della sostenibilità ci sono anche alcune piante rare che meritano un’attenta osservazione: il giaggiolo o iris siberiano, relitto dell’era glaciale, e il giglio dorato, considerato preglaciale. Tra gli insetti, se avrete fortuna, potrete incrociare le ali coloratissime di due rare farfalle: la ninfa delle torbiere, a rischio estinzione in Europa, e la maculinea alcon, pronta a posarsi sulle piante della genziana. L’intero territorio ha una vocazione agricola, con un punto nevralgico per la vita dell’intera comunità: il Ricetto di Candelo, una struttura fortificata, realizzata non dai militari o dalla manodopera di qualche famiglia aristocratica della zona, ma semplicemente dai contadini. Ancora oggi studiosi stranieri arrivano qui a capire quali fossero i segreti degli agricoltori della zona, grazie ai quali riuscivano a mettere al sicuro (il termine ricetto deriva dal latino receptum, che sta per ricovero), ed a conservare senza rischi di deterioramento, i prodotti della terra e il vino. Quando si arriverà nell’area della Baraggia di Piano Terra, senza mai smontare da cavallo, sarà possibile osservare il lento mutare del paesaggio che passa dalla steppa selvaggia a boschi di fiaba.

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