Osimo. La città segreta
Itinerario
Osimo. La città segreta
Una città sotterranea, da scoprire lentamente, è custodita nel cuore di Osimo. Un dedalo di cunicoli scavati a mano, che conduce alla scoperta di luoghi dall’atmosfera surreale dove per secoli hanno trovato ambientazione storie fantastiche, e dove gli abitanti si sono rifugiati nei momenti più bui della storia cittadina. Come durante le Guerre Gotiche, che videro lo scontro tra le armate bizantine e i soldati di Totila, che aveva fatto di Osimo una sua roccaforte. Una passeggiata nella penombra della labirintica Grotta del Cantinone tra celle, nicchie e antichi pozzi echeggianti, ornati da incisioni e bassorilievi di carattere religioso, conduce in cunicoli e gallerie pervasi da un alone di mistero che fa sembrare lontanissima la vita di oggi.
Sotto alle vie e alle piazze di Osimo si estende una vera e propria città sotterranea, che si può in parte visitare. Il dedalo di gallerie e cunicoli nacque poco alla volta nel corso della storia della cittadina e comprende anche grandi ambienti echeggianti. In passato i sotterranei venivano usati dai cittadini come ripostigli e cantine ma, come durante le Guerre Gotiche, che opposero le armate bizantine a quelle del re ostrogoto Totila, si trasformarono poi in solidi rifugi per la popolazione civile. Delle decine di grotte grandi e piccole che si estendono nel sottosuolo di Osimo, la Grotta del Cantinone, dopo restauri e lavori per la sua messa in sicurezza, è stata aperta al pubblico e può essere visitata durante tutto l’anno. Situata al di sotto dell’antico Convento dei Francescani, vi si accede dai banchi dell’ufficio dello IAT: una scala scende di alcuni metri e introduce i visitatori nell’atmosfera silenziosa, umida e fresca che caratterizza questo luogo tutto l’anno. Durante la visita, ci si rende conto facilmente che gli ambienti sotterranei sono nati dalla fusione di grotte differenti e che gli accessi in passato dovevano essere più d’uno. Tra le curiosità di questi ipogei, alcuni simboli religiosi – croci e scritte – fanno pensare al loro utilizzo come luoghi di culto: sulle pareti fanno infatti la loro comparsa grandi bassorilievi che raffigurano dei frati o, forse, lo stesso San Francesco. Se i sotterranei furono un luogo di meditazione per i monaci, oppure oggetto delle attenzioni artistiche di un cantiniere o di un magazziniere, forse non lo sapremo mai. Di sicuro sappiamo – e ce lo dimostrano isolatori arrugginiti e murature di sostegno – che durante la Seconda Guerra Mondiale gli abitanti di Osimo vi trovarono rifugio nei giorni più duri.