Ciociaria. Le mura dei Ciclopi
Itinerario
Ciociaria. Le mura dei Ciclopi
Possenti mura raccontano la storia dei popoli del Lazio antico che si opposero alla conquista romana. Si parte da Ferentino, dove si ammirano i grandi blocchi di pietra delle mura poligonali, braccia impenetrabili che cingono il centro storico e a cui si accede solo attraverso maestose porte e imponenti archi. Modellati e incastrati ad arte, gli enormi blocchi di pietra chiara ricordano le mura ciclopiche di Micene e Tirinto, costruite, secondo la leggenda, dai potenti Ciclopi. Spostandosi verso Alatri si raggiunge la cinta muraria della Civita, con la sua Porta Maggiore sovrastata da un possente architrave monolitico. Queste vestigia restituiscono gli echi delle battaglie e l’incanto del tempo in cui le fiere città ciociare dominavano il Lazio meridionale.
Percorrendo le lievi ondulazioni che, nel paesaggio della Ciociaria, preludono ai rilievi montuosi degli Ernici, si giunge all’abitato di Ferentino, l’antica Ferentinum. La sorpresa è grande fin dal primo approccio: la città rivela subito le sue origini italiche, che le hanno lasciato in eredità possenti bastioni composti da enormi blocchi di pietra calcarea, a formare una cinta muraria ancora pressoché integra, con le sue porte ad arco. Queste mura, che per evidenti ragioni sono definite “ciclopiche”, hanno attraversato alterne vicende, guerre, saccheggi e incendi, resistendo pressoché illese a oltre duemila anni di storia. Come del resto quelle della vicina Alatri, che da Ferentino si raggiunge percorrendo le prime colline ai piedi della montagna. Qui le mura cingono un altro borgo ricco di fascino, che si lascia scoprire una volta varcata la Porta San Francesco: una stradina in salita conduce tra palazzetti di impronta medievale, dai quali, lateralmente alla via principale, si dipanano vicoli e vicoletti che repentinamente sbucano in slarghi e piazze con Chiese e monumenti che stanno a testimoniare la ricchezza architettonica e artistica di questo centro attraverso i secoli. Ma è nella parte più alta dell’abitato che si ritrova il sapore del tempo passato: qui si erge infatti l’acropoli di Alatri, detta Civita, l’area sacra protetta da un’ulteriore cinta muraria megalitica. I blocchi di calcare sono enormi, e la loro imponenza conferisce ancora oggi a quest’area un’aria quasi sacrale. Al nucleo della Civita si accede per la grande Porta Maggiore, retta da un architrave costituito da un unico blocco di pietra calcarea. Lo stato di conservazione pressoché perfetto sia della porta sia di gran parte della cinta muraria di Alatri testimonia la capacità ingegneristica e la lungimiranza del popolo degli Ernici, che grazie a queste opere fu in grado di resistere a lungo alla potenza romana.