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Campania

Epomeo. Arrampicarsi a Ischia e Parco Botanico

Itinerario

Epomeo. Arrampicarsi a Ischia e Parco Botanico

Experience sostenibile Non sprecare

L’Epomeo, è il simbolo dell’isola d’Ischia, ne racchiude buona parte delle qualità terrestri, ed è una montagna chiamata <il gigante buono>, visto che l’ultima eruzione risale al 1302. Con un’ora abbondante di trekking, si può raggiungere la cima dell’Epomeo, partendo dalla piazza di Fontana, una frazione del comune di Serrara Fontana. Per provare un’emozione più intensa, è possibile optare per una passeggiata a cavallo , percorrendo l’antica mulattiera. Una volta arrivati in cima, affacciati da una chiesetta scavata nel tufo e dedicata a San Nicola di Bari, si potrà ammirare uno dei panorami più spettacolari dell’intera Campania. Dalle varie baie dell’isola d’Ischia, l’orizzonte si allunga verso il Golfo di Napoli, il Vesuvio e l’isola di Capri. E in lontananza, nelle giornate nitide, si intravedono anche le isole pontine. Dopo aver goduto di una vista così unica, inizierà la discesa verso il comune di Forio e lungo il tragitto sarà possibile sostare ai Giardini di Ravino, un parco raro esempio di eco-sostenibilità botanica con la più varia collezione europea di piante succulente, dette anche piante grasse.

La camminata verso la cima dell’Epomeo è una continua scoperta di natura incontaminata e di antiche tracce di un’architettura rupestre, fondata sui principi della sostenibilità sia per l’uso dei materiali sia per la perfetta integrazione con il paesaggio circostante. La mulattiera si snoda tra gli alberi del Bosco della Falanga, dove i blocchi di tufo verde si alternano con una vegetazione dominata dai castagni e dalle acacie, e i rifugi scavati nella pietra dai pastori di pecore e caprette che frequentavano la montagna e ancora oggi si possono incrociare durante la passeggiata verso la vetta dell’Epomeo. Le case sono piccole, ma accoglienti e perfette per la loro semplice ma efficace organizzazione: si possono ancora notare i ganci per legare gli animali, la zona del focolare e le piccole nicchie scolpite nella pietra dove si inserivano le candele per illuminare gli ambienti durante le ore notturne. Gli esperti che hanno studiato i rifugi dell’Epomeo sono arrivati alla conclusione che si tratta di case che, nella loro essenzialità, garantivano, grazie a un uso sapiente della pietra tufacea, il massimo dell’efficienza energetica, con il calore necessario nei mesi invernali e la frescura assicurata nel periodo estivo. Quanto alla fauna, l’Epomeo è il regno del coniglio selvatico, da quando i regnanti Borboni venivano qui a cacciarlo, e della beccaccia, la regina dei boschi ischitani. Il coniglio selvatico è più piccolo di quello domestico, e il suo colore prevalente è tra il grigio e il rossastro. Se avete esperienza nell’arrampicata, in prossimità del Bosco della Falanga, soltanto in compagnia di una guida alpina, che potete trovare rivolgendovi all’associazione Ischia verticale, inizierete la vostra scalata sulla cresta dell’Epomeo. E da qui ripartirete per raggiungere il comune di Forio, non prima di una sosta ai Giardini di Ravino. In 6mila metri quadrati di superficie e in un tripudio di colori, potrete ammirare 400 specie di piante vegetali, alcune molto rare. Tra queste cactus, aloe e palme. Mescolate con i classici alberi della macchia mediterranea, dagli agrumi agli olivi, e con le piante aromatiche, dalla lavanda alla menta. E’ difficile trovare un Parco Botanico che in uno spazio così piccolo riesca a raccogliere tanta ricchezza in termini di biodiversità. L’orario migliore per visitare i Giardini di Ravino, nella parte terminale della vostra escursione sull’Epomeo, è il tramonto, quando dai belvedere del Parco resterete folgorati dagli squarci dorati dell’isola d’Ischia.

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