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Calabria

Frutti e dolci del Reggino

Itinerario

Frutti e dolci del Reggino

in collaborazione con Slow Food

Alla scoperta delle specialità della provincia di Reggio Calabria, la prima tappa è Molochio, dove gustare e acquistare la pruna di frati di Terranova, una cultivar di susina selezionata nel Cinquecento. I frutti sono dolcissimi e aromatici, con un retrogusto leggermente acidulo. La polpa è soda e poco succosa. Ci si sposta quindi a Villa San Giovanni, dove si producono le piparelle, biscottini secchi e profumati che si producono da oltre un secolo. L’impasto è a base di mandorle, zucchero, miele millefiori o di arancio, cannella, chiodi di garofano, olio essenziale di arancio e farina di frumento. Si gustano da sole, oppure accompagnano un buon vino passito, un caffè o un tè. Il giro si conclude a Villa San Giuseppe. qui si coltiva l’arancia belladonna di San Giuseppe, una cultivar che matura tra aprile e giugno. La polpa è bionda, molto ricca di succo, con pochissimi semi. Ottime mangiate fresche, possono essere trasformate in marmellate e scorzette candite.

Alla scoperta delle specialità della provincia di Reggio Calabria, la prima tappa è il territorio preaspromontano della Piana di Gioia Tauro, nella parte più alta del bacino del fiume Marro. Presso l’Agricola Molina di Molochio è possibile gustare e acquistare la pruna di frati di Terranova, una cultivar di susina selezionata nel Cinquecento dai locali monaci celestini. I frutti hanno buccia sottile, di colore verde-giallastro e leggermente rosso-violetto a piena maturazione; sono di pezzatura media e di forma allungata, coperti di un consistente strato di pruina, dolcissimi e aromatici, con un retrogusto leggermente acidulo. La polpa è soda, poco succosa e si stacca bene dal nocciolo. Si consuma prevalentemente fresca ma è ottima anche essiccata al sole oppure trasformata in confetture. Ci si sposta quindi a Villa San Giovanni, dove da anni la pasticceria Le Golosie ha riportato in auge le piparelle, biscottini secchi e profumati che si producono da oltre un secolo in questo comune della Costa Viola affacciato sullo Stretto di Messina. L’impasto è a base di mandorle, zucchero, miele millefiori o di arancio, cannella, chiodi di garofano, olio essenziale di arancio e farina di frumento. Se ne ricava un filoncino che cuoce in forno ed è poi tagliato a mano in fettine sottili che vengono nuovamente cotte a bassa temperatura per 10-12 ore. Si gustano da sole, oppure accompagnano un buon vino passito, un caffè o un tè. Il giro si conclude a Villa San Giuseppe, piccola frazione di Reggio Calabria sulla foce del torrente Gallico. Qui Francesco Caridi coltiva l’arancia belladonna di San Giuseppe, una cultivar tardiva che matura tra aprile e giugno. I frutti sono di pezzatura media (circa 200 grammi), hanno forma ovoidale e buccia sottile. La polpa è bionda, molto ricca di succo, con pochissimi semi. Ottime mangiate fresche, possono anche essere trasformate in marmellate e scorzette candite.

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