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Calabria

Alto Ionio cosentino: castelli e santuari tra i monti e il mare

Itinerario

Alto Ionio cosentino: castelli e santuari tra i monti e il mare

in collaborazione con Touring Club Italiano

Tra le pendici del Pollino e il blu inconfondibile dello Ionio calabrese, immersi in un paesaggio collinare che evoca la Grecia, quattro luoghi raccontano antiche storie in grado ancora di affascinare il viaggiatore contemporaneo. In mezzo a profumati giardini di limoni e all’ombra del castello federiciano più scenografico della zona, Rocca Imperiale è uno di quei borghi-presepe del Sud Italia da visitare di vicolo in piazzetta alla ricerca dello scorcio perfetto da immortalare. Si scende al mare per un tuffo, vegliati dal castello di Roseto Capo Spùlico, oggi affascinante struttura turistica, in cui roccia e pietra sono indistinguibili. Ci si allontana nuovamente dal mare per raggiungere Oriolo, tra campi coltivati e colline dai colori mutevoli come le stagioni, per scoprire il ricco patrimonio culturale di questo borgo Bandiera arancione del Touring Club Italiano. Si sale infine di quota per raggiungere Cerchiara di Calabria e omaggiare la Madonna delle Armi, in un santuario scolpito nella roccia e immerso in un ascetico silenzio, da cui si spalanca una veduta mozzafiato su tutta la piana di Sibari e sul golfo di Taranto.

L’Alto Ionio cosentino è un compendio di natura, cultura e tradizioni diffuso su un territorio che dalle pendici del Pollino si spinge fino al mare. Qui, borghi dal sapore schietto e dalla storia antica attendono solo di essere scoperti, in un piacevole zigzagare tra la costa e il primo entroterra collinare. A Rocca Imperiale, prima o dopo un bagno rinfrescante e due passi sulla sua bella spiaggia dai sassi bianchi e levigati, si percorrono i vicoli silenziosi del centro storico. Si getta un’occhiata alla bella chiesa Madre, ma si punta soprattutto al Castello svevo, nido d’aquila visibile a chilometri di distanza, voluto da Federico II a dominio del territorio. Legato al nome del grande imperatore svevo è anche il castello di Roseto Capo Spùlico: è un privilegio potersi tuffare all’ombra di una fortezza così scenografica, per poi raggiungere lo scoglio a forma di incudine, altro simbolo di questo luogo. Si risalgono valli tra basse colline, dove le popolazioni costiere si trasferirono dopo l’anno Mille per sfuggire agli assalti saraceni, e si raggiungono Oriolo e Cerchiara di Calabria. Nel primo borgo, già alle falde del massiccio del Pollino, le memorie delle antiche casate feudali e nobiliari si riverberano in un ricco e diversificato patrimonio culturale disseminato in tutto il suo bel centro storico, tra palazzi e piccoli musei, e culminano in un castello attentamente restaurato. Da Cerchiara, celebre per un pane preparato ancora in maniera tradizionale e per le acque sulfuree, una strada tortuosa tra i boschi raggiunge il santuario della Madonna delle Armi, dove una Vergine acheropita, ovvero secondo la tradizione “non dipinta da mano umana”, impregna l’aria di misticismo. Il luogo di culto ha preso il nome dalle grotte circostanti (tòn armòn in greco) che scavano il monte Sellaro (1439 m), ultima propaggine orientale del Pollino. Da una parte i monti e dall’altra l’infinita distesa blu del mar Ionio: da quassù l’Alto cosentino esercita a pieno il suo incanto.

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