Copertina dell'itinerario La pera della Valle del Sinni. BASILICATA-wide-scaled.jpg
Basilicata

La pera della Valle del Sinni

Itinerario

La pera della Valle del Sinni

in collaborazione con Slow Food

Nella Valle del Sinni, la coltivazione del pero è attestata almeno dal Settecento. Ancora oggi si trovano cultivar locali come muscarelle, muone, lardere, sciesciuu, granete. La pera più diffusa è però la signora, delicata nel profumo e nella consistenza. Piccola, di peso variabile da 35 a 60 grammi, colore giallo alla raccolta e screziature rosso intenso che si sviluppano sull’epidermide con la sovramaturazione, ha polpa bianca e molto profumata. La confettura extra che se ne ricava contiene frutta per il 75%, zucchero e limone: niente conservanti o pectina. Se ci si sposta a Nova Siri, con un po’ di fortuna, oltre alla pera signora si può trovare la san giovanni (san giuvan): la buccia è di colore giallo con sfumature rosse o verde chiaro, la polpa bianca, soda, succosa, dal sapore zuccherino e aromatico.

Nella piana del Metaponto, la coltivazione del pero è attestata almeno dal Settecento. Gli alberi, posti ai margini dei campi di cereali, facevano parte del paesaggio. Ancora oggi, sebbene solo in alcune zone marginali, si trovano cultivar locali come muscarelle, muone, lardere, sciesciuu, granete. La pera più interessante e diffusa nella zona della Valle del Sinni è però la signora (o signura), delicata nel profumo e nella consistenza. La coltiva, insieme a tanti altri vegetali, la Masseria del Maresciallo che la famiglia Mele, giunta alla terza generazione, gestisce a Valsinni. È una pera piccola, di peso variabile da 35 a 60 grammi, di colore giallo alla raccolta e screziature rosso intenso che si sviluppano sull’epidermide con la sovramaturazione, polpa bianca, molto profumata a maturazione. La raccolta avviene dal mese di luglio, in modo scalare: se ben conservate, le pere signore si possono reperire tutto l'anno. Sono ottime anche essiccate o trasformate in sciroppi e confetture. Proprio sotto questa forma è possibile gustarla a Rotondella, da Il Pago, azienda agrituristica della famiglia Bianco dov’è possibile anche pranzare, cenare e pernottare. Si tratta di una confettura extra che contiene frutta per il 75%, zucchero e limone: niente conservanti o pectina. Se ci si sposta a Nova Siri, presso l’Agricola Pitrelli e l’annessa Masseria Gargaleo, oltre ad approfittare dei tanti laboratori che organizza periodicamente come fattoria didattica, si può gustare anche qui la pera signora e, con un po’ di fortuna, anche la san giovanni (san giuvan), altro frutto dimenticato: pere facilmente deperibili e quindi inadatte alla lunga conservazione, sono le prime a essere raccolte dopo l’inverno. La buccia è di colore giallo con sfumature rosse o verde chiaro, la polpa bianca, soda, succosa, dal sapore zuccherino e aromatico.

Approfondisci+