Cromlech e mansio romana
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Condizioni di visita: neve permettendo, la strada del colle del Piccolo San Bernardo è transitabile da giugno a ottobre
L’interpretazione più accreditata del monumento megalitico lungo il cui diametro di 74 metri corre, dal 1948, il confine tra Italia e Francia è di un recinto funerario (Cromlech) risalente all’età del Ferro. Una freccia in silice intagliata e un’ascia in pietra levigata trovate nelle vicinanze suffragherebbero la datazione. Si ritiene che l’enigmatico allineamento circolare, consistente in 46 blocchi di pietra disposti nel terreno a distanze regolari di 4-6 metri, segnasse un importante luogo di culto utilizzato dalle popolazioni delle vicine valli. Affascinante e leggendaria è invece l’interpretazione che per decenni ha ritenuto il misterioso cerchio l’area del campo militare che Annibale qui impiantò quando, nel 218 a.C., passò le Alpi dando avvio alla seconda guerra punica.
La prima “organizzazione” del colle si deve ai romani che, in seguito alla definitiva conquista dei territori dei Salassi (25 a.C.), vi tracciarono la Via delle Gallie e lo dotarono di una mansio, ostello per l’accoglienza i cui resti si leggono distintamente: dall’ampio cortile centrale aperto sulla strada si accedeva a piccoli ambienti laterali, forse stanze, e ad altri vani adibiti per gli animali. Alle spalle della mansio, il piccolo tempio gallo-romano (fanum), a pianta quadrata, era molto probabilmente dedicato al culto di Giove, cui i viandanti si rivolgevano per chiedere protezione durante la traversata delle Alpi.