Il monte Marrone
Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
CAI Isernia
Su questi rilievi di origine calcarea, le acque hanno disegnato valli e pendii, a volte scoscesi, ricoperti da fitti boschi di faggio. Per raggiungere la cresta del monte Marrone, a 1805 metri d’altitudine, si parte da Castelnuovo al Volturno percorrendo per qualche chilometro la strada provinciale delle Mandrine. Si giunge dapprima al Monumento agli eroi del Corpo Italiano di Liberazione, posto a circa 1300 metri di quota: 20 grossi cubi di pietra simboleggianti le regioni italiane sono preceduti da una monumentale aquila che spezza le catene. Non lontana è la stele che commemora Giaime Pintor, eretta nel luogo in cui, nel tentativo di attraversare le linee tedesche e unirsi alla Resistenza romana, il giovane intellettuale antifascista perse la vita nel dicembre 1943 saltando su una mina. Quando la strada diventa sterrata, si prosegue a piedi per un paio d’ore tra ampie faggete che contano esemplari anche secolari. Usciti dal bosco ci si avvia nel tratto più spettacolare del percorso: si entra in un dolce avvallamento, il passo della Montagnola, stretto tra l’alto profilo del monte Mare (2020 metri) e il monte Marrone. Svoltando a destra, si sale sul pendio che conduce fino alla cima, da cui si spalanca un panorama amplissimo. La croce di vetta, sormontata da un’aquila in metallo e il motto “tût per l’Italia”, ricorda il Battaglione Alpini Piemonte e l’aspra battaglia sostenuta sul monte il 31 marzo 1944. Non lontano dalla cima, seminascosta tra rocce e vegetazione, si trova ancora la capanna del pittore francese Charles Lucien Moulin, nato a Lille nel 1869, trasferitosi a Castelnuovo e morto a Isernia nel 1960, che tra queste vette veniva a cercare l’ispirazione per dipingere in completo isolamento.