Urbino
CASA NATALE DI RAFFAELLO
Via Raffaello 57
Tel. 0722320105
segreteria@accademiaraffaello.it
www.casaraffaello.com
Apertura: marzo-1 novembre, tutti i giorni 10-13 e 15-18; 2 novembre-febbraio, lunedì-sabato 9-13, domenica e festivi 10-13 e 15- 18
Condizioni di visita: ingresso a pagamento
Venerdì 28 marzo 1483 vi nacque il “Divin Pittore”, figlio di Giovanni Santi (detto perciò “Sanzio”). Qui visse anche i primi anni di formazione, sotto gli insegnamenti paterni. Dopo la morte dell’artista, avvenuta a Roma nel 1520, la dimora subì alterne vicende e trasformazioni, fino all’acquisto nel 1873 da parte dell’Accademia Raffaello, che la arricchì con opere donate da privati ed enti pubblici, tra cui mobili, ceramiche, disegni, bozzetti, riproduzioni di opere di Raffaello e originali del padre. Al pianterreno è situata la Bottega di Giovanni Santi, artista di corte del duca Federico da Montefeltro, che ospita esposizioni temporanee. Al primo piano, nella Sala Grande con camino cinquecentesco e soffitto a cassettoni, spiccano alcune opere di Giovanni Santi e copie di dipinti di Raffaello. Originale è, invece, l’affresco giovanile raffigurante la Madonna col Bambino nella camera da letto. Ambienti interessanti e caratteristici dell’epoca sono la cucina e il cortile, con il pozzo e la pietra per la macinatura dei colori. Al secondo piano gli ambienti accolgono altre copie di celebri dipinti dell’artista, ritratti e donazioni fatte all’Accademia.
DUOMO DI SANTA MARIA ASSUNTA
Piazza Duca Federico
Tel. 0722350018
Apertura: tutti i giorni 7.30-20
Anche il Duomo di Urbino si deve alla committenza del duca Federico da Montefeltro, che ne affidò la costruzione a Francesco di Giorgio Martini, il quale ideò un edificio a tre navate molto sobrio. Dopo il catastrofico terremoto del 12 gennaio 1789 che vide anche il crollo della cupola, la Chiesa venne ricostruita da Francesco Valadier in forme neoclassiche e la facciata fu conclusa nel 1802. Alcune cappelle sono scampate al terremoto e custodiscono interessanti dipinti di pittori cinque-settecenteschi come l’urbinate Federico Barocci, Carlo Maratta e Carlo Cignani. Nella sagrestia della Chiesa fu ritrovata nel 1839 la Flagellazione di Cristo di Piero della Francesca. Il Duomo ha riaperto alla fine del 2020 dopo quattro anni di chiusura dovuti al sisma.
PALAZZO DUCALE E GALLERIA NAZIONALE DELLE MARCHE
Piazza Duca Federico
Tel. 07222760
gan-mar@beniculturali.it
www.gallerianazionalemarche.it
Apertura: martedì-domenica 8.30-19.15 (sabato e domenica su prenotazione almeno un giorno prima)
Condizioni di visita: ingresso a pagamento
Al suo arrivo nel 1465 l’architetto Luciano Laurana si trovò a operare su un palazzo già esistente. A lui si deve tuttavia la geniale soluzione del prospetto occidentale inquadrato dai due celebri torricini, che rappresenta la veduta più nota e memorabile del palazzo. L’accesso avviene attraverso una facciata ad ali, prospettante su piazza Duca Federico, opera di un altro grande artefice, Francesco di Giorgio Martini, che sostituì il Laurana nel 1472. Cuore della dimora è il Cortile d’Onore, tutto giocato sul raffinato contrasto tra pietra chiara e mattone. Lo Scalone d’onore introduce alla visita della Galleria nazionale delle Marche, le cui numerose sale si aprono in corrispondenza delle soprallogge affacciate sul cortile. Si attraversano ambienti maestosi, che custodiscono arredi e decori originali: l’appartamento della Jole, con l’alcova del duca Federico, l’appartamento dei Melaranci, quello degli Ospiti. Nell’appartamento del Duca Federico si concentrano gli ambienti più preziosi, decorati con i capolavori di Piero della Francesca: la “Flagellazione di Cristo” (1454 circa) e la “Madonna di Senigallia”. Ancora incerta l’attribuzione della “Veduta di città ideale”. Nello studiolo del Duca si raggiunge l’apogeo della tecnica dell’intarsio ligneo, per mano di Baccio Pontelli forse su disegni di Botticelli e Bramante, mentre la galleria degli uomini illustri dipinti da Giusto di Gand e Pedro Berruguete (la metà dei quali si trova al Louvre), compone un’indimenticabile galleria delle massime personalità del passato. Nell’appartamento della Duchessa fanno bella mostra di sé due dipinti di Raffaello: una giovanile “Santa Caterina d’Alessandria” e “La muta” (1507 circa). Su suoi disegni sono i sette arazzi raffiguranti “Atti degli Apostoli”, che ornano la solenne sala del Trono. La visita si completa al secondo piano, detto Appartamento roveresco, suddiviso in una pinacoteca e in un’importante collezione di ceramiche ducali.