Tappa 3

Piazza Oberdan

MUSEO DEL RISORGIMENTO E SACRARIO OBERDAN
Via XXIV Maggio
museodelrisorgimentotrieste.it
Condizioni di visita: ingresso gratuito

Posta lungo l’asse viario centrale della città, che unisce la stazione centrale da una parte con le strade d’uscita in direzione dell’Istria dall’altra, piazza Oberdan ha pianta a emiciclo ed è il frutto di un intervento degli anni Venti e Trenta del Novecento, quando venne demolita la grande caserma asburgica che per un secolo aveva dominato la zona e in cui il 20 dicembre 1882 fu giustiziato Guglielmo Oberdan, uno degli eroi dell'irredentismo italiano. Della caserma rimane solo la cella del martire, incorporata nei portici della Casa del Combattente. Il nuovo assetto urbanistico ha dato alla piazza un duplice volto, ben evidente nella commistione di stili. Verso il mare, edifici risalenti alla città storica, come l’Hotel Posta progettato da Matteo Pertsch nel 1837 o come la vicina Casa Czorny (1838), dell’architetto Giovan Battista De Puppi. Il lato a monte, invece, è contraddistinto da stabili con portici, tutti firmati da Umberto Nordio, che con il riassetto architettonico della piazza ufficializza la solennità del regime fascista. Eloquente esempio di edificio razionalista è l’ex Palazzo RAS (1930), adibito a comando delle SS quando, nel 1943-45, Trieste fu annessa al Terzo Reich e divenuto tristemente noto come luogo di imprigionamento e tortura. Terminato nel 1931, il Palazzo della Telve ospitò la prima sede di Radio Trieste prima di diventare l'attuale dimora degli uffici regionali. Si lasciano notare le imponenti arcate della ex Casa del Balilla, parte della quinta architettonica di piazza Oberdan, eretta nel nuovo stile razionalista nel 1932: adibita a edificio scolastico e sede del Centro Internazionale di Fisica Teorica tra il 1964 e il 1972, ora ospita gli uffici del Consiglio Regionale. Un po’ arretrata sull’angolo, la Casa del Combattente, costruita tra il 1931 e il 1933, spicca per i mattoni rosso cupo, per le sue linee essenziali e per l’alta torre conclusa da una complessa cella campanaria. Nei suoi ambienti, il Museo del Risorgimento conserva documenti, fotografie, cimeli, dipinti relativi a fatti e personaggi della stagione risorgimentale triestina dai moti del 1848 alla prima guerra mondiale. All'esterno si trova il Sacrario a Oberdan, opera dello scultore Attilio Selva, con la cella nel quale fu rinchiuso il patriota.
Al centro di piazza Oberdan, il Cantico dei Cantici, la slanciata scultura in bronzo di Marcello Mascherini, raffigura due giovani stretti in un abbraccio. Chiamata dai triestini la “statua dei fidanzatini” evoca un drammatico fatto accaduto durante la seconda guerra mondiale e tutti gli anni ricordato nel Giorno della Memoria. Il 19 marzo del 1945 il ventiduenne Pino Robusti si trova in piazza Oberdan in attesa della fidanzata Laura, quando viene fermato e arrestato dalle SS con l'accusa di aver disertato il lavoro coatto presso la Todt e condotto alla Risiera di San Sabba dove verrà fucilato il 6 aprile.

Iscriviti alla newsletter e partecipa alla community

Tienimi aggiornato

Partner

Touring Club Italiano
WWF
Slow Food Italia

Iniziativa in collaborazione con

Ministero della Cultura
UNESCO