Il formaggio vaccino più noto della Lessinia è il monte veronese. Per acquistare l’eccellente versione prodotta in malga, ci si può recare a Roncà. Qui si può scegliere anche tra molteplici tipologie di caci come quello stagionato nelle fosse di tufo o l’ubriaco. Anche a Velo Veronese si trova uno straordinario monte veronese d’alpeggio, oltre al gustoso grana padano e alla ricotta affumicata. Trasferendosi a Sant'Anna d’Alfaedo, ecco il pero misso, una varietà davvero particolare che necessita di una sovramaturazione e con la quale si realizza una confettura che si abbina perfettamente al monte veronese. Spostandosi a Marano di Valpolicella si può ammirare un pero misso la cui età supera i 200 anni e gustare il monte veronese al naturale o come ingrediente di piatti gustosi.
La pratica della pastorizia e della caseificazione nella regione montuosa della Lessinia, a nord di Verona, risale alla fine del Duecento, quando vi si insediò un gruppo di Cimbri proveniente dall’Altopiano di Asiago. Oggi il formaggio vaccino più noto di queste terre è il monte veronese, che ha ottenuto la Dop nel 1996. La denominazione è stata concessa per due tipologie: a latte intero e d’allevo, entrambi a pasta semicotta. Il primo è consumato più fresco, quello d’allevo, invece, è prodotto con latte parzialmente scremato. La stagionatura si protrae per un minimo di 90 giorni, se il formaggio è usato da tavola, e per un minimo di 6 mesi (che possono arrivare anche a 2 anni nello stravecchio) se il formaggio è da grattugia. Il peso medio della forma varia da 6 a 9 chili. Per acquistare l’eccellente versione prodotta in malga, si può andare dalla Casara Roncolato a Roncà. Qui si può scegliere anche tra molteplici tipologie di caci come quello stagionato nelle fosse di tufo o l’ubriaco (affinato nelle vinacce). Anche Dalla Valentina, a Velo Veronese, propone uno straordinario monte veronese d’alpeggio, nonché un gustoso grana padano e una tipicissima ricotta affumicata. Per sapere poi quanto sia buono il formaggio con le pere, ecco a Sant'Anna d’Alfaedo, presso l’azienda Fasoli, una varietà davvero particolare con la quale si realizza una confettura che si abbina perfettamente al monte veronese. Al momento della raccolta, le pere, medio-piccole, hanno una colorazione di fondo verde e un leggero sovracolore rosso, la polpa bianca è granulosa. Tuttavia, per essere consumate, devono subire un processo di ammezzimento, ovvero un procedimento di maturazione per circa un mese in un luogo asciutto e buio, che ne determina un cambiamento di consistenza, colore e sapore e le rende appetibili. La buccia assume un colore marrone scuro, come la polpa, la quale però rimane consistente. Spostandosi nella parte alta del comune di Marano di Valpolicella, si può ammirare un pero misso – detto pero Marchesini, dal cognome del proprietario del fondo – inserito fra i Patriarchi Vegetali d’Italia perchè la sua età supera i 200 anni. Presso l’Antica Osteria della Valpolicella, è infine possibile gustare, fra le tante pietanze, l’uovo su fonduta di monte veronese, i fusilli con crema di peperoni e monte veronese stravecchio nonché una degustazione di diverse stagionature di questo eccellente formaggio.
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