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Trentino-Alto Adige

Le Dolomiti di Messner: Musei ad alta quota

Itinerario

Le Dolomiti di Messner: Musei ad alta quota

in collaborazione con Touring Club Italiano

Altoatesino, classe 1944, secondo di nove fratelli, alpinista a cinque anni. È Reinhold Messner. Fu il padre a portarlo con sé nella sua prima scalata al Sass Rigais. Gruppo delle Odle, altitudine oltre i 3000 metri. D’altronde Rehinold era cresciuto lì, a Funes, a due passi da quelle cime. Facile intuire che presto la montagna sarebbe diventata il centro della sua vita. Messner ha compiuto imprese epiche che inevitabilmente avrebbero lasciato un segno nell’alpinismo della seconda metà nel Novecento. Nel 1970 ha perso un fratello, Gunther, sulla cima del Nanga Prabat, Himalaya. Ha raggiunto gli 8.848 metri dell’Everest nel 1978, senza l’aiutino della bombola per l’ossigeno. Ha scalato tutti i quattordici monti sopra gli 8000 metri. Se l’alpinismo fosse stato già all’epoca sport olimpico (lo sarà dal 2026) avremmo fatto il pieno di medaglie. Ha esplorato l’Antartide e, a sessant’anni suonati, ha attraversato il deserto dei Gobi. Ma ha anche preso impegni politici, diventando europarlamentare dal 1999 al 2004. Ha scritto libri e prestato il volto a spot pubblicitari. Ultima fatica di Reinhold Messner è il circuito museale Messner Mountain Museum, che lui stesso considera il suo “quindicesimo Ottomila”. Sei musei sparsi tra il Südtirol e il Cadore – inseriti a volte in contesti storici altre in edifici avveniristici – ognuno dedicato a un aspetto specifico della montagna: ambienti naturali, popoli, tradizioni e cultura, alpinismo ed esplorazioni. Sono l’MMM Firmian, nel Castel Firmiano di Bolzano; in Val Venosta ci sono l'MMM Juval, all’interno di Castel Juval, e l'MMM Ortles, a Solda; l'MMM Dolomites, sul Monte Rite nel Cadore; l'MMM Ripa, nel castello di Brunico, e l'MMM Corones di Plan de Corones.

Lasciatevi guidare, idealmente, da uno che se ne intende, di montagna. Da uno che ha iniziato a scalare a cinque anni. Reinhold Messner, altoatesino nato a Bressanone e cresciuto a Funes, a un passo dal gruppo delle Odle, ha fatto cose incredibili. Ascensioni nella neve, sul ghiaccio, tra le nuvole. Dalle Alpi alle Dolomiti e poi il resto del mondo. La sua filosofia, spesso contrastata dagli altri alpinisti, era quella di un’arrampicata “libera”, ovvero senza ausili di alcun tipo. Niente ossigeno supplementare, niente chiodi, niente sherpa (guide e portatori). Perché le montagne non siano invase, perché la natura si conservi e l’esperienza sia davvero into the wild. Così Messner ha lasciato le sue impronte su tutte le quattordici cime sopra gli 8000 metri ed è stato il primo a farlo. Nel 1970 è stata la volta del Nanga Prabat, Himalaya, con il fratello Gunther, morto lì travolto da una valanga. Nel 1978 ha raggiunto la punta dell’Everest, 8.848 metri, senza bombola d’ossigeno. Ha esplorato l’Antartide, la Groenlandia. Nel 2004, a sessant’anni, ha attraversato il deserto dei Gobi. Poi si è reinventato politico, nell’Europarlamento dal 1999 al 2004. Ha scritto una miriade di libri e prestato il suo volto e la sua voce, riconoscibilissimi tra milioni, a diversi spot pubblicitari. La montagna è sempre stata al centro dei suoi pensieri, la sua passione più grande, l’ombelico del suo mondo. Negli ultimi vent’anni Messner ha messo anima e cuore in due progetti. Il primo è la Fondazione “Messner Mountain Foundation” (MMF), in sostegno ai popoli di montagna di tutto il mondo. Il secondo è il Messner Mountain Museum, un circuito di sei musei sparsi nelle Dolomiti sudtirolesi e cadorine, volti a divulgare la conoscenza di questo ambiente a volte gentile a volte impervio. Le sedi museali si inseriscono alcuni in storici castelli, altri in costruzioni futuristiche perfettamente integrate nel paesaggio. Il cuore del circuito è a Castel Firmiano, nei pressi di Bolzano, dove si trova l'omonimo MMM Firmian che racconta della conquista di celebri vette e l’aspetto geomorfologico delle montagne. L’esposizione dell’MMM Juval, inserito nel Castello omonimo, in Val Venosta, ruota attorno alla sacralità della montagna. A Solda, ancora in Val Venosta, l'MMM Ortles, nascosto in una caverna artificiale, ci parla dei ghiacci. L'MMM Dolomites, sui 2181 metri del Monte Rite, nel Cadore, esplora le caratteristiche della roccia e l'alpinismo dolomitico. A brunico, nell’antico castello, l'MMM Ripa, si scoprono vita e tradizioni dei popoli di montagna. Tra la val Pusteria e la val Badia, a Plan de Corones, in un edificio avveniristico progettato da Zaha Hadid, l'MMM Corones è incentrato sull’alpinismo tradizionale.

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