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Toscana

Sorano. Tra i sentieri scavati nel tufo

Itinerario

Sorano. Tra i sentieri scavati nel tufo

Experience sostenibile Non sprecare

Attraversare le Vie Cave, le strade scavate nella roccia per collegare i borghi fortificati di Pitigliano e Sorano, in provincia di Grosseto, è un’esperienza unica e affascinante: questi percorsi viari, realizzati dagli etruschi a cielo aperto nelle colline di tufo, non hanno raffronti in altre civiltà del mondo antico. Passeggiando tra i sentieri, nel verde della macchia mediterranea e nell’azzurro del cielo della Maremma, si raggiunge il borgo di Sorano, il più antico di quelli incastrati nel tufo, conosciuto come “la Matera della Toscana”. Da qui si passa al borgo di San Quirico, e alle rovine della cittadina di Vitozza, oggi disabitata, circondata da suggestive grotte, interamente scavate nella roccia.

Le Vie Cave conducono alla scoperta delle necropoli etrusche, passando tra pareti di tufo alte anche 20 metri. La presenza massiccia del tufo, oltre ad avere condizionato tutte le costruzioni dell’intera area con i relativi borghi, ha dato un’impronta ecologico-ambientale al territorio. Passeggiare nei sentieri delle Vie Cave, talvolta ripidi e tortuosi, significa incrociare una fitta vegetazione di felci, licheni, muschi , edere e liane. Una flora che avvolge nel verde l’intero percorso, con riflessi scuri nelle zone più ombrate dei cavoni. Una luce intensa, invece, illumina gli edifici scavati nella roccia di Sorano, che ricordano molto da vicino i celebri Sassi della Basilicata. La dolce discesa dal borgo porta verso la valle del fiume Lente, un territorio arricchito da vigne e uliveti e densamente popolato dagli allevamenti di pecore. L’ultima tappa dell’itinerario è il centro medioevale di Vitozza, dove ancora oggi si possono visitare circa 200 grotte, piazzate in gran parte alla base dello sperone roccioso sul quale sorgeva la cittadina. Le grotte erano di due tipi: alcune con una funzione esclusivamente abitativa, riconoscibili dai resti di camini e canne fumarie; altre, invece, erano anche ricoveri per gli animali, sistemati in ambienti diversi rispetto alle stanza dell’abitazione, e individuabili per la presenza di mangiatoie e nicchie per le attrezzature necessarie al pascolo.

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