Uscio. Il regno degli orologi da torre
Itinerario
Uscio. Il regno degli orologi da torre
È un’arte antica ma poco nota quella che si scopre nel Museo “Roberto Trebino” di Uscio: l’arte di fabbricare grandi orologi per campanili, Chiese, municipi e torri. I maestri orologiai Trebino lavorano in tutto il mondo dai primi dell’Ottocento, quando installarono a Genova il primo meccanismo in legno prodotto dall’azienda, e producono ancora oggi orologi tradizionali accanto ai più moderni congegni elettronici. All’interno del museo di Uscio si ripercorre la storia di questo affascinante mestiere, ammirando una raccolta di orologi da torre di grande pregio e valore storico.
La “valle degli orologi e delle campane”. È chiamata così la valle del torrente Recco, verdeggiante vallata che proprio a partire dall’omonima cittadina si incunea tra le montagne, tra versanti acclivi e boscosi, in cui le abitazioni e i paesi occupano risicati spazi ricavati mediante terrazzamenti e lunghi lavori di antropizzazione. Per secoli, nei diversi centri della valle sono stati prodotti orologi e campane utilizzati in tutto il mondo. Questa tradizione sopravvive ancora oggi nel piccolo borgo di Uscio, dove i fratelli Trebino continuano a ideare e costruire i grandi orologi che servono torri e campanili di sedi prestigiose, tanto nelle grandi città quanto nelle piccole Chiese di paese. Nel loro laboratorio vengono progettati e assemblati gli orologi, sia meccanici sia digitali, vengono disegnate e modellate lancette in alluminio e numeri in rame che andranno a comporre il quadrante, e vengono progettate le sonorità e le melodie delle campane. Il piccolo ma interessante Museo dell’Orologio da Torre “Roberto Trebino” illustra la storia di questi congegni, dai più antichi, risalenti al Seicento, fino alle moderne tecnologie che regolano il funzionamento degli apparecchi contemporanei. Tra scatti di pesanti ingranaggi metallici tenuti insieme da strutture in ferro battuto, ticchettii e oscillare di pendoli, ci si fa un’idea del funzionamento di questi orologi. La visita del museo svela il mondo affascinante che si cela dietro ai grandi quadranti a lancette e ai meccanismi che sono entrati a far parte di un patrimonio emozionale largamente condiviso, segnando eventi importanti e scandendo la vita quotidiana con i loro rintocchi ogni ora o quarto d’ora. Si prosegue con una breve passeggiata al centro del borgo di Uscio, dove a ridosso della strada statale, preceduta da un’ampia scalinata, si erge elegante la Pieve romanica di Sant’Ambrogio, risalente all’XI secolo. Nei pressi sorge l’omonima Chiesa Parrocchiale di impronta barocca, eretta alla fine dell’Ottocento; all’interno conserva pregevoli affreschi e una statua della Madonna dei Sette Dolori, riferibile alla scuola di Anton Maria Maragliano.