Maccarese. Il castello di San Giorgio
Itinerario
Maccarese. Il castello di San Giorgio
Massiccio, con una torre campanaria e un bel giardino, il castello di San Giorgio a Maccarese è sorto, secondo la leggenda, su un terreno conquistato da un cavaliere che sconfisse un drago. Al suo interno, sale, terrazze, locali affrescati e quadri fanno rivivere le atmosfere del Settecento, mentre passeggiando attorno al maniero e visitando l’Ecomuseo del Litorale romano si può tornare con l’immaginazione a chi, per secoli, ha lavorato quella terra, combattendo contro paludi e malaria per renderla coltivabile. Non distante, sul lato del fiume Arrone, papa Pio V fece costruire la torre Primavera, imponente punto di avvistamento e difesa. Infine, l’Oasi WWF di Macchiagrande conserva il più rigoglioso esempio di flora tirrenica, da scoprire percorrendo chilometri di sentieri, mentre le acque dell’Oasi WWF delle Vasche artificiali sono la meta ideale per avvistare l’incredibile varietà di avifauna acquatica della zona, prima di rilassarsi immergendosi nella naturale bellezza dell’Oasi WWF del Bosco della Foce dell’Arrone.
Un percorso attraverso secoli di storia, che si snoda nelle antiche sale, sulle terrazze e nei locali affrescati del castello di San Giorgio a Maccarese, permette di rivivere le atmosfere del Settecento, mentre passeggiando nell’area circostante la residenza si può immaginare la vita quotidiana di chi per secoli ha lavorato e faticato, estirpando paludi e malaria, per rendere coltivabili queste terre. Tra le testimonianze più affascinanti della storia della tenuta ci sono i paesaggi dipinti dal pittore francese Adrien Manglard (1695-1760), che soggiornò lungamente nel castello nel 1732, ospite dei Rospigliosi. Alle sfide della vita quotidiana, al paesaggio rurale, al flagello della malaria e alla grande bonifica che avrebbe trasformato definitivamente quest’area malsana sono dedicate le esposizioni, le immagini e le testimonianze raccolte nell’Ecomuseo del Litorale romano, che trova spazio nel complesso del castello. Non molto distante, sul lato del fiume Arrone, papa Pio IV, nel corso del XVI secolo, fece costruire la torre Primavera, imponente punto di avvistamento articolato su quattro piani facente parte di una serie di fortilizi costieri che aveva lo scopo precipuo di segnalare gli sbarchi e gli attacchi dei razziatori turchi e dei predoni. Per un’immersione negli habitat naturalistici di queste zone, il consiglio è di visitare l’Oasi WWF di Macchiagrande, che conserva il più rigoglioso esempio di flora tipica delle aree umide della costa tirrenica e che si può scoprire percorrendo una rete di bellissimi sentieri adatti a tutti. Poco distanti, nel territorio comunale di Fiumicino, ci sono poi le pozze dell’Oasi WWF Vasche di Maccarese: nata per tutelare una serie di bacini artificiali creati per la caccia e l’acquacoltura, si è in seguito popolata di una fauna molto varia. È una meta ideale per avvistare l’incredibile varietà di avifauna acquatica della zona, prima di farsi catturare dalla naturale bellezza dell’Oasi WWF del Bosco della Foce dell’Arrone.