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Emilia-Romagna

Rocca Malatina. Il borgo dei sassi

Itinerario

Rocca Malatina. Il borgo dei sassi

in collaborazione con Touring Club Italiano

Guglie di roccia emergono nel paesaggio collinare dell’Appennino Modenese, dove la bellezza degli ambienti del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina incornicia le linee romaniche della Pieve di Trebbio e le case di pietra risalenti al Medioevo. Il caratteristico Borgo dei Sassi ospita il Centro Visita del Parco, base ideale per andare alla scoperta della natura e della genesi di queste anomale formazioni geologiche. Un sentiero porta alla cima del Sasso della Croce, ottimo punto panoramico dove si può osservare il volo del falco pellegrino, padrone del cielo, che qui nidifica regolarmente. Basta inoltrarsi lungo la fitta rete di sentieri e stradine per scoprire angoli inaspettati: cascate avvolte dall’umidità del bosco, antichi mulini, ingressi di grotte misteriose e tanto altro ancora.

Un piccolo mondo di boschi e di campi raccolto ai piedi di fantastici torrioni di arenaria chiara: il cuore del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina si distingue dal resto del basso Appennino Modenese proprio perché qui si impone lo slancio verticale di queste guglie di roccia dura, rara in una distesa di ondulazioni collinari. Le forme rupestri hanno sempre avuto la funzione di isole disperse in un mare di argille, dove animali e piante hanno trovato rifugio nella grande variabilità ambientale: pochi minuti di cammino possono portare dalle pareti più riarse e assolate all’umidità di una forra ombrosa. E anche l’uomo non si è lasciato sfuggire le opportunità offerte da un terreno sicuro, costruendo fortificazioni e abitazioni che ne sfruttavano la facilità difensiva e la stabilità: minuscoli borghi, Chiesette, torri e solide case di sasso disegnano ancor oggi una geografia degli insediamenti risalente al Medioevo, quando il territorio era organizzato attorno alla Pieve di Trebbio (nel Comune di Montegridolfo) e la famiglia dei Malatigni cercava di mantenere un suo spazio feudale durante le sanguinose lotte modenesi e bolognesi. È però nelle attività all’aria aperta che il parco esprime le sue piene potenzialità: si può andare a cavallo, in bicicletta e, soprattutto, a piedi alla scoperta di angoli inaspettati, di antichi mulini avvolti dalla vegetazione, di vedute sempre nuove e originali che cambiano a seconda delle stagioni, tingendosi delle macchie di colore delle fioriture primaverili oppure delle calde tinte autunnali. I Centri Visita possono offrire molti suggerimenti, oltre a offrire una buona cartografia e informazioni sulle escursioni più impegnative, come quella al Sasso della Croce. Il tutto sempre con gli occhi puntati in alto, nella speranza di scorgere la sagoma del falco pellegrino stagliata contro il cielo. All’interno del parco un’area di 1198 ettari è stata designata come Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale, denominata Sassi di Roccamalatina e di Sant’Andrea.

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