Zibibbo. L'antico vino delle feste

Da alcuni anni la provincia di Vibo Valentia sta vedendo la rinascita di un vino dimenticato: lo Zibibbo. Fino alla seconda meta del Novecento l’uva omonima, conosciuta anche come moscato d’Alessandria e coltivato fin dall’anno Mille, era principalmente consumata fresca. Solo piccole quantità erano vinificate, per essere poi bevute in famiglia nei momenti conviviali e nelle ricorrenze importanti. La prima tappa del percorso riguarda Ricadi, dove un’azienda giovane, Origine & Identità, sperimenta dal 2017 tutte le possibili declinazioni di quest’uva caratterizzata dal colore dorato e leggermente lentigginoso degli acini, molto apprezzata per la sua aromaticità e dolcezza: Mario Alberto Romano ha infatti creato una versione macerata sulle bucce delle uve per cento giorni e non filtrata, sapida e piacevolmente fruttata, e uno spumante metodo classico che rappresenta un unicum nella zona. Pizzo è tradizionalmente la capitale dello Zibibbo: dunque, se si cerca una versione più classica di questo vino dal profumo intenso e agrumato e dal sapore dolce e aromatico, la tappa ideale è l’azienda di Pierantonio Scuticchio. Anche il vicino paese di Francavilla Angitola è apprezzato per la viticoltura: qui ha sede l’azienda di Giovanni Benvenuto, il primo a decidere di riprendere a vinificare lo zibibbo in questa zona nel 2013. Il suo prodotto più particolare è uno ZIbibbo da uve macerate che spicca per note agrumate, di frutti tropicali, fiori bianchi e pepe rosa, cui si aggiungono i sentori di salsedine.