Pretoro. Nel paese del lupo
Itinerario
Pretoro. Nel paese del lupo
Il borgo di Pretoro appare all’improvviso, scolpito nella montagna, circondato da boschi che un tempo alimentavano la sua tradizione più viva, quella legata alla lavorazione del legno. Prima di entrare in paese, nell’Area faunistica del lupo appenninico, una coppia di esemplari in semicattività ricorda chi sia in queste terre il predatore in cima alla piramide. Se si ha la fortuna di capitarvi la prima domenica di maggio, in occasione della festa di San Domenico abate, Pretoro sfodera una delle manifestazioni più singolari d’Abruzzo, con un uomo travestito da lupo. In alternativa, una visita al Centro museale San Domenico darà l’occasione almeno di assaporare, attraverso gli oggetti legati al rituale, questa usanza così antica e singolare.
Pretoro è sulle pendici della Maiella, circondata da boschi che hanno alimentato la sua tradizione più antica: la fabbricazione in legno di strumenti e attrezzi di uso quotidiano. Avvicinandosi al paese per la strada che attraversa gli uliveti, s’incontrano le fabbriche che un tempo ospitavano tanti tornitori, scalpellini e intagliatori, e che producevano rinomati fusi per la lana, telai di legno con fili d’acciaio per ricavare i celebri spaghetti “alla chitarra”, mattarelli tagliapasta e altri utensili. Ma prima, è d’obbligo una visita all’Area faunistica del lupo appenninico, per omaggiare l’animale simbolo del Parco nazionale della Maiella, che ospita un paio di esemplari in semicattività. Pretoro è celebre per una rappresentazione che si tiene il giorno della festa di San Domenico abate, la prima domenica di maggio, e vede come protagonista proprio un uomo travestito da lupo. Dopo aver rapito un neonato, “lu lope” viene ammansito dal santo e finisce per restituire l’infante alla coppia di boscaioli (anch’essi interpretati da due uomini). I costumi e gli oggetti legati al rituale compaiono tra i materiali custoditi nel Centro museale San Domenico, allestito nell’ex chiesa del Purgatorio. Questo espone anche reperti archeologici ed etnografici e un’interessante documentazione sui serpari di Pretoro.